Lettori fissi

mercoledì 17 giugno 2009

ANDIAMO A MIETERE IL GRANO...


Giugno, quando ero piccina,era uno dei miei mesi preferiti...tutto il parentado si trovava in campagna dai nonni, era tempo di mietitura, tempo di raccolta...


Gli adulti arrivavano in sella a vecchie biciclette, con la "sporta de paja", ossia la borsa di paglia, un "falzin", ossia la falce, lo spago, e qualche bottiglia de "vin bon", così si poteva bere un "goto", ossia un bicchiere di buon rosso, sempre prodotto dalla terra friulana...noi bimbi giocavamo a nascondino, a pentacco, a guardie e ladri, ai 4 cantoni...giochi semplici ma con i quali ci si divertiva un mondo! Tutto avveniva manualmente...quanta fatica, quanto sudore,sotto i raggi cocenti del sole! Ma che buono il profumo del grano appena falciato...

Poi tutti a sedere lungo la tavola imbandita, grandi e piccini...il profumo del "musetto" (cotechino) "del gal de casada" (del gallo ruspante di casa), dei dolci e del pane fatto in casa, riempivano quel lungo e largo stanzone che era la cucina...in mezzo il caminetto con tutto attorno le panche...tutti erano stanchi, ma felici ed ogni tanto qualcuno intonava una canzone popolare ed allora via tutti nel cortile a ballare...il suono allegro e festoso della fisarmonica riempiva tutto il cortile...

Quando la stanchezza aveva il sopravvento, dopo i saluti ed i ringraziamenti,ognuno ritornava nelle proprie case...prima di chiudere gli occhi, una preghiera di ringraziamento dinnanzi ad un vecchio crocifisso...

Tempi lontani, usi, costumi e tradizioni ormai perse nel tempo...oggi tutto dipende dalle macchine...nn c'è più quel calore, quell'amicizia, quella voglia di star insieme divertendosi con semplicità...

Rimane solo l'odore della farina, dell'impasto che lievita ed il profumo croccante del pane appena sfornato...


15 commenti:

Erika ha detto...

E' vero Cinzia, si stanno perdendo tutte queste usanze, questi riti di un tempo...Peccato, mancano tanto anche a me!
Buona serata
erika

Sue ha detto...

Che peccato che si perdono queste belle usanze... ma c'è ancora qualcuno che ha mantenuto questa pratica ... chi?
La popolazione Amish.
Loro hanno mantenuto tutti i lavori come si facevano una volta.
Ciao,
Sue.

Unknown ha detto...

oooohhh ooohhhh ...
rieccomi ,
(spero che il pc duri a lungo )
sicuramente ci sarà ancora qualcuno le farà queste cose nel rispetto della tradizione e cultura , sono sempre pochi ...
kiss cinsiotta :-)

Nicoletta (Kiky) ha detto...

Quando leggo questi tuoi ricordi un po' agresti, rimpiango di essere sempre stata una bambina di città... mai mietuto, mai vendemmiato. Non si ha nostalgia di ciò che non si è mai avuto nè vissuto, ma rimpianto sì... rimpianto di non aver conosciuto quella civiltà contadina che ormai si va perdendo.
Un bacione
Nico

Aliza ha detto...

piacevoli ricordi e un po di nostalgia che li rende più teneri.
ciao Cinzia

laniu ha detto...

Che belli i tuoi ricordi!!!!! Tante volte viene in mente anche a me quando con i miei nonni si andava a "far al fien" e il buon "goto" di rosso non mancava mai!!!!!Quanta fatica ma quanta soddisfazione per tutta quella fatica fatta a mano!

agriturismo feliceto ha detto...

Ciao Cinzia, che bello, anch'io ho questi ricordi, allora ero piccina...come ci divertivamo anche se con poco!
L'atmosfera un poco è cambiata ma mio suocero ci raduna ancora per rimettere il fieno e ti dirò che anche se c'è da lavorare molto la cosa non mi dispiace affatto, sono delle giornate spensierate fra risate e svoltoloni nel fieno e credimi ce ne fosse!!!
Un bacio

fiorelabs ha detto...

che bello vedere i campi imbionditi... quanti frutti si raccolgono dalla nostra meravigliosa terra!!!!
baciotti
fiore

melania ha detto...

beati quelli che son nati in campagnia...hanno da raccontare...
realtà bellissime,ricche.di tradizione,usanze,povertà, amicizia...amore x la terra.....
sono favole d altri tempi..
un bacio cinzietta
melania..

Natascia ha detto...

Che bello questo post Cinziella... ho fatto un tuffo nel passato e ricordato quando anche io e la mia famiglia andavamo dai nonni in campagna per la mietitura.... ricordo i covoni nei campi fatti legando a mano le spighe, dietro ai quali noi bambini giocavamo a nascondino... tra un gioco e l'altro davamo una mano a raccogliere le spighe cadute (nulla veniva sprecato...) e magari staccavamo qualche chicco per mangiarlo... ogni tanto si usciva nei campi con il carro trainato dai buoi per caricare i fasci di spighe e portarli fino a casa dove la trebbiatrice attendeva per la battitura... a fine giornata nell'aia c'era un gran nuvolo di polvere ma un gigantesco pagliaio troneggiava tutto orgoglioso... c'erano anche le tavolate con i polli arrosto e i "vincisgrassi"...
il lavoro continuava anche durante la notte ma noi bambini venivamo spediti di corsa a letto dove bastava poco per cadere addormentati al rumore ritmico della trebbiatrice.
Quanta fatica per tutti i lavoranti ma quanti bei ricordi!!!
E' normale e giusto che i mezzi si evolvano e le macchine sollevino l'uomo dalle fatiche di una volta, ma è triste vedere come tutto oggi sia privo di quella magia che allora incantava noi bambini...
Ma forse i cuccioli di oggi si incantano con altre cose... i miei figli amano molto ascoltare i miei ricordi di bambina ma vivendo in campagna sono sempre rimasti affascinati dai giganti della terra... le mietitrebbie...il loro arrivo era un grande evento che andava seguito passo passo.
Ieri Simone ha partecipato alla mietitura direttamente dalla cabina di comando e ha poi accompagnando il raccolto fino a depositi di consegna... a fine lavoro la sua emozione era grandissima!
Baci

Mila ha detto...

Anch'io come Nico sono nata e cresciuta nell'amena città
:((...mai partecipato ad una mietitura anche se di covoni qua nelle nostre campagne se ne trovavano e se ne trovano a bizzeffe...
Quelle immagini sono
S T U P E N D E !!!
Hugs,
Mila :)

Franca ha detto...

nata in campagna e vivo in campagna....che tempi quanto bastava poco per divertirsi, ogni occasione era un pretesto per stare insieme e festeggiare, erano poveri si..ma ricchi dentro!
la campagna offre molto...il canto degli uccellini, i profumi , il passaggio di un animale selvatico....il cielo stellato....

Angelo azzurro ha detto...

A me dispiace aver perso per strada antiche abitudini...penso che sotto un certo punto di vista, i nostri nonni vivessero molto più sereni di noi.

Miriam ha detto...

Che bello leggere questi tuoi ricordi...mi fai fare un tuffo nei miei anni legati all'infanzia...
Ho sempre vissuto in città ma per fortuna i miei nonni materni avevano una vigna dove c'erano anche bellissimi alberi da frutta!
Ogni anno era un rito festoso e allegro ritrovarsi con loro tra zii e cuginetti a giocare, memtre i grandi erano impegnati a fare la vendemmia...Si facevano i pic nic sotto gli alberi e si raccontavano un sacco di cose...
Altri tempi? Forse si...
Un bacione
Miriam

Annarita ha detto...

Anchio ho più o meno gli stessi ricordi che custodisco gelosamente,poi quando qualcuno o qualcosa me li fanno emergere,sento proprio uno squarcio al cuore;è la nostalgia che mi porta via ,mi trascina nel passato.
Grazie Cinzia

FEEDJIT Live Traffic Map