Lettori fissi

lunedì 29 novembre 2010

LIGHTHOUSE AT CHRISTMAS...


Un immagine ed un pensiero che mi frullano in testa da parecchio tempo...il Natale in un faro...magari con la neve...con le lucette dai mille colori, con una musica natalizia in sotto fondo e fuori le onde che si infrangono sulle scogliere...che meraviglia!!!
Parto subito...chi viene con me?
























































sabato 27 novembre 2010

TI AUGURO FELICITA'...E UN SERENO SABATO...


Ti auguro felicità...
ma non la felicità che si ottiene chiudendo fuori il mondo.
Nemmeno quella di rinnegare il tuo sogno per amor di agiatezza.
Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi.
Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio
di dare, di correre il rischio d'amare.
Tratta la felicità con gentilezza:
è un prestito.

Gabbiani sulla spiaggia di S.Andrews, Scozia 2010

giovedì 25 novembre 2010

LA RICETTA DELLA "PINZA" ED UNA BARZELLETTA IN DIALETTO...


La "Pinza" è sicuramente uno dei più antichi dolci della cucina veneta...ce nè sono diversi tipi e di diverse maniere, a seconda delle zone, ma tutte hanno come base la farina gialla o la farina bianca di fiore...è un dolce molto ma molto rustico, tanto, tanto buono....è un dolce che si mangia di solito la sera precedente alla festività dell'Epifania, quando nelle nostre zone " se bruxa la vecia, se va ciamar pan e vin" come si dice qua in dialetto...ma lo si trova in circolazione già dalla fine di Ottobre...è ottimo accompagnato da un liquore corposo come il Nocino...eccovi la ricetta trevigiana della Pinza:

* 250 g farina gialla
* 100 g farina bianca
* 50 g uvetta passita
* 2 bicchierini di grappa
* 1 cucchiaino di sale
* 100 g burro
* 150 g zucchero
* 50 g fichi secchi a pezzetti
* 50 g pinoli
* 1 cucchiaino di semi di finocchio

Come si fa:

Preparate una polentina con la farina di granturco versando a pioggia la farina gialla in 1 Litro circa di acqua salata con il cucchiaino di sale.
Cuocete la polenta mescolando continuamente con un mestolo di legno.

Intanto mettete a bagno l’uvetta nella grappa.
Quando avrete ottenuto una polenta senza grumi e non troppo densa, toglietela dal fuoco e fatela raffreddare per 10 minuti circa.
Accendete il forno a 170 ° e imburrate e infarinate bene uno stampo circolare o quadrato.
Una volta intiepidita la polenta, impastatela con gli altri ingredienti

Aggiungetevi la farina bianca, il burro, lo zucchero, i semi di finocchio, i pinoli, i fichi secchi e l’uvetta rinvenuta nella grappa e strizzata.

Il composto dovrà risultare piuttosto denso ma che sia malleabile...

Trasferite tutto nello stampo imburrato e infornate per circa 1 e ½ ora circa.
Quando la sfornate, fatela un poco raffreddare e poi sformatela con delicatezza


Quest'altra della "Pinza al pane raffermo":

Ingredienti: 600 gr di pane raffermo - 500 gr di uva sultanina - 500 gr di fichi secchi - 200 gr di zucchero - 2 litri di latte - semi di finocchio - sale

Spezza il pane e lascialo nel latte x una notte. Passa il tutto con il passaverdura e versa quanto ottenuto in una pentola, unendo gli ingredienti restanti: uva sultanina lavata e fatta rinvebire in acqua tiepida, fichi secchi tagliati a pezzetti, semi finocchio e un pizzico di sale...
Poni la pentola sul fuoco e fai bollire fino a ottenere un composto sufficientemente denso... imburra una teglia, versa il composto che abbia raggiunto una buona densità, accendi il forno e portalo a 180° mettendo la teglia x 60 minuti circa...

E ora vi lascio con una barzelletta in dialetto veneziano...



VENESIANI AI CARAIBI




Na copia de venesiani decide de passare e ferie ai Caraibi, nel steso

albergo dove i zèra 'ndati in viaio de nosse 20 ani prima, ma par problemi

de lavoro a mòjer no poe partire col marìo e a riverà dopo un pochi de

giorni.

Quando l'omo riva el và dentro ne a camera dell'hotel el vede che ghe zè

un compiuter co internet. El decide de mandarghe na mail a so mòjer, ma el

sbaglia indirisso e sensa voler la manda da naltra parte.

A mail a vien ricevua da na vedova che zèra pena rientà dal funerae de so

marìo e che a decide de vedere i messaggi ricevui de cordoglio.

El fioeo dea vedova pena rivà casa el trova so mama svenua davanti al

compiuter e sol video el vede a mail che gaveva pena leto :


"Cara sposa so rivà. Tuto ben. Probabilmente te sarè sorpresa de ricevere

me notissie via mail, ma anca qua adesso i ga el compiuter pa mandare i

messaggi ae persone care. Pena che so rivà me so assicurà che fosse tuto a

posto anca par ti par quando te rivarè Venere che vien......No vedo l'ora

de vederte e spero che el to viaio sia tranquio come el mio".

N.B. No sta portarte tanti vestiti parchè qua fa un caldo infernae.







mercoledì 24 novembre 2010

LE DOLCI TENTAZIONI DEL NATALE...


Ogni paese, ogni regione, ha la sua tradizione culinaria e dolciaria...tanti sono i tipici dolci natalizi...dal Pandoro al Panettone, dal Tronchetto di Natale allo Zelten, insomma chi nè ha più ne metta...

Da noi, in Veneto i più conosciuti e mangiati sono sicuramente il Pandoro di origine veronese ed il Panettone...c'è poi la Pinza, un tipico dolce trevigiano a base di polenta (vi posterò più avanti la ricetta), ma in genere viene mangiato più verso il periodo dell'Epifania...nn mancano poi i tipici dolci e biscotti fatti in casa...

Sarei curiosa di sapere qual'è il tipico dolce di Natale delle vostre zone e magari sarebbe interesante anche uno scambio di ricette...che ne dite?
Foto tratte dal web













































lunedì 22 novembre 2010

ADDOBBIAMO IL CAMINETTO...


Amo la mia casa, il mio giardino, mi piace sia sempre tutto in ordine, tutto pulito...mi piace tantissimo addobbarla a Natale, ma la parte che amo di più preparare è sicuramente la taverna...mi piace riporre sopra il caminetto tutta l'oggettistica, le luci, accendere poi il fuoco e sedermi a tavola o sul divano con gli amici, per un pranzo, una cena, o anche una semplice pizza, accompagnati poi dalle immancabili chiacchiere e risate e dalle partite a carte...

Rende l'ambiente più caldo, più intimo, più festoso, più natalizio...fosse per me lascierei gli addobbi la per tutto l'anno!

Questi sono alcuni spunti che ho trovato nel web...che ve nè pare?









































































































































sabato 20 novembre 2010

L'AUTUNNO...STAMATTINA...


Si presentava così....



Il ragno distratto


(di J. Joergensen)


Era una bella mattina di settembre. Tutti i prati brillavano di rugiada e i "fili della Vergine", lucidi come fossero seta, ondulavano nell'aria. Venivano da lontano e andavano lontano. Uno di quei fili approdò in cima ad un albero, e l'areonauta, un ragnolino nero e giallo, lasciò la sua leggera navicella e si posò sul più resistente suolo del fogliame. Ma quel luogo non gli andava a genio; e, presa una risoluzione improvvisa, venne direttamente a posarsi su di una grande siepe spinosa. Qui c'erano rami e germogli in abbondanza per tesservi una tela. E il ragno si mise subito al lavoro, lasciando che il filo lungo dal quale era disceso, reggesse la punta superiore della tela. Era una tela bella e grande. Aveva qualcosa di particolare, quella tela; si sarebbe detto si stendesse nel vuoto senza che fosse possibile vedere ciò che sosteneva il suo orlo superiore. Perché ci vogliono occhi buoni per scorgere un filo di ragno. Vennero giornate, e giornate passarono. Le mosche cominciavano a scarseggiare e il ragno si vide costretto ada allargare la sua tela per poter acchiappare di più. In grazia di quel filo dall'alto, poté aumentarei suoi agguati oltre ogni aspettativa. Ingrandì la sua tela in altezza e larghezza, e la sottile rete si stese ben presto su tutta la siepe. Quando nelle mattine umide d'ottobre pendeva coperta di goccioline scintillanti, pareva un tulle ricamato di perle. Il ragno era orgoglioso del suo lavoro. Non era ormai più quel ragnetto povero che si dondolava per aria attaccato ad un filo, senza un soldo in tasca, per modo di dire, e senz'altro di bene al mondo che le proprie glandole filamentose. Adesso era un ragno grande e grosso, ben provvisto, e possedeva la tela più grande di tutta la siepe. Una mattina si svegliò di umore terribilmente strano. Durante la notte era gelato un po', e non c'era neanche il più piccolo raggio di sole per rallegrare la terra; nemmeno la più piccola mosca ronzava per l'aria. Il ragno rimase affamato e disoccupato per tutto quel snto giorno d'autunno. Per ammazzare il tempo, fece un giro sulla sua tela, per vedere se mai ci fosse bisogno di rassettarla. Tirò ogni filo, badando che fossero tutti ben fermi. Ma benché avesse trovato tutto in regola, pure seguitò ad essere di pessimo umore. Gira e rigira, finì col notare, al lembo esterno della sua rete, un filo che gli pareva affatto nuovo. tutti gli altri fili si dirigevano qua e là, e il ragno conosceva ogni ramoscello a cui erano attaccati; ma quel filo "inesplicabile" non andava da nessuna parte e allora bisognava concludere che andava su diritto nell'aria. Il ragno si rizzò sulle zampe e si mise a guardare in su con tutti i suoi occhi, ma non riuscì a capire dove andava a finire quel filo. Pareva se ne andasse nelle nuvole. Quanto più guardava fisso senza poter arrivare anulla, tanto più si arrabbiava. Aveva dimenticato che, in un sereno giorno di settembre, lui stesso era sceso giù giù pe quel filo. E neppure si ricordò quanto utile gli fossse stato, proprio quel filo, per tessere e poi allargare la sua tela. il ragno si era dimenticato di tutto ciò; e si limitò a pensare che c'era lì uno stupido filo buono a nulla, che non si attaccava ragionevolmente a nessuna parete, ma che soltanto andava su nel vuoto. Abbasso questo filo! - disse il ragno. E con un solo colpo di dente lo troncò nel mezzo. Nello stesso momento, la tela cedette: tutta quella tela così artisticamente fabbricata, crollò; e quando l'insetto tornò in sé, si trovò a giacere sulle foglie della siepe spinosa, con la testa ravvolta nella sua tela diventata un piccolo umido ciencio. Era bastato un solo istante per distruggere tutta la magnificenza della sua casa, e soltanto perché non aveva capito l'utilità di quel "filo dall'alto".







venerdì 19 novembre 2010

COS'E' LA FELICITA'...


La mia vicina ha un micio,
un oca bianca, un cane,
una piccola casa, un grande giardino,
gli occhi raggianti, il cuore immenso
e sempre acceso tiene il sorriso...

Si alza presto il mattino,
canticchiando di buon umore
spalanca l'uscio e con gioia saluta
il sole, la pioggia o il vento
con cui si presenta il dì...

Dal web...
Faro di Gairloch, Scozia 2010

mercoledì 17 novembre 2010

CIAO PALMA...


...ci mancherai...ci mancherà la tua dolcezza, il tuo sorriso...

IDEE E DECORI PER LA TAVOLA DI NATALE...


Un altra cosa che mi piace del Natale, è decorare la tavola...rendere il tutto caldo ed accogliente, ma in modo sempre molto ma molto semplice, anche con le semplici cose tipo fiori, pigne, agrumi che la natura ci offre...

Eccovi qualche idea, molto più elaborata, che ho trovato in rete, ma dalle quali possiamo sempre trarre spunto.

Foto tratte dal web

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