Lettori fissi

martedì 25 agosto 2009

"DIVERSAMENTE SANO" CON GIOIA...


La riflessione di un giovane talassemico sul rapporto fra malattia e salute, DA LEGGERE!

Caro padre, insegno italiano in una scuola superiore. Vorrei sottoporre alla sua attenzione un compito di verifica e una lettera spontanea consegnatami dallo stesso alunno qualche giorno fa. Ai ragazzi ho promesso che non avrei reso pubblico il contenuto dei loro temi, ma credo sia importante fare una deroga. Questo il tema: "Vita… È solo una parola legata allo stato di salute? È una situazione psichica? Quale significato dai a questo termine?". Di seguito la riflessione dell’alunno.

«La vita è un dono, un grande dono, che vale più di ogni altra cosa al mondo. Anche più delle ricchezze, perché il vero oro è la vita. Molti, invece, pensano che siano i soldi la cosa più importante. Anch’io, a volte, sono stato d’accordo, poi mi sono reso conto d’aver sbagliato. Quando sento dire "che vita di m...!", me ne dispiace, perché non è giusto nei confronti di Dio, che ci ha dato questo dono prezioso senza farci pagare nulla. Se al mondo le persone fossero tutte uguali e la pensassero allo stesso modo, non servirebbe a nulla, perché si perderebbero i valori di alcune cose come il sacrificio, la voglia di vivere e di combattere per andare avanti, o per farsi una famiglia. Nel mondo d’oggi questi valori fondamentali li abbiamo già persi. Soprattutto, non c’è più rispetto nei confronti delle persone; gli anziani e gli ammalati sono considerati nulla: un "vuoto a perdere".

«Fin dalla nascita, sono affetto da una malattia che si chiama talassemia. A volte mi domando: se devo vivere per soffrire, che ci sto a fare in questo mondo? Spesso mi abbatto; poi, pensandoci, dico che è proprio la mia malattia che mi fa continuare a vivere. E a lottare. So io che cosa ho passato fin da piccolo e cosa, tuttora, soffro: trasfusioni, medicine, buchi nelle braccia, analisi...

«Quando mi scoraggio, sono portato a non studiare o a comportarmi male con la mia famiglia. In questo periodo sto attraversando un brutto momento, vorrei parlarne con qualcuno, ma non ci riesco. Mia madre è incinta e, proprio oggi, si è ricoverata in ospedale per abortire. Ci sono rimasto male: lei non porta avanti la gravidanza non per mancanza di soldi (che pure non ne abbiamo molti), ma perché ha dei problemi. Mi fa ancora più male sapere che tante donne abortiscono perché non hanno soldi o perché pensano che un figlio toglierebbe loro la libertà di fare quello che vorrebbero. Desideravo tanto che mia madre facesse nascere questo bimbo, e sono sicuro che, se ne avesse avuto la possibilità, l’avrebbe fatto. Se dovessi chiedermi che ci stiamo a fare sulla terra, be’, io una risposta l’avrei: gioire per tutto ciò che ci è dato, al di là dei nostri desideri. La vita è, comunque, un dono prezioso.

«Quando ripenso alla mia esperienza e mi rivedo attaccato a quella sacca di sangue che limita i miei movimenti, quando sono in ospedale a trascorrere una giornata da "malato", sapendo che non lo sono solo lì ma anche nella vita di tutti i giorni, allora mi soffermo sul dono della vita. Anche se per molti "malato" è sinonimo di sofferenza, o una persona che non serve a nulla, da gettare via.

«Per questo dico a tutti quelli che soffrono o sono in ospedale: non pensiate che essere malati sia una cosa dispregiativa. Anzi, vantatevi di questa situazione e di questo titolo. Non abbiate vergogna: la malattia può essere un mattone fondamentale della vostra vita, vi fa sentire simili a Cristo, che subì ogni forma di sofferenza. Per me la malattia è come un’impronta digitale sulla carta d’identità: una vita senza sofferenze è come un cielo senza stelle. La vita non è solo divertimento, ma anche sacrificio. Cionostante, è sempre preziosa».

Lettera firmata
tratto da Famiglia Cristiana del 21/06/09

8 commenti:

Gianna ha detto...

Solo chi conosce la sofferenza, sa apprezzare la vita.
Un bacio Cinzia.

Aliza ha detto...

impressionante...qualche anno fa sono stata ad Aviano con mio marito per la chemioterapia e veramente mi si è aperto un mondo. Ho visto quanto la vita è preziosa e quante cose diamo per scontate da non notarle nemmeno, come il cielo limpido, un albero in fiore, il sorriso dell'infermiera, l'affetto degli amici, prendere all'improvviso un'importanza fondamentale.
Ti abbraccio per aver postato questa lettera A

melania ha detto...

bisogna ricordarsi che la soffernza
di una persona x nostro signore è
un privilegio.!!!
serena giornata
melania...

NICLA ha detto...

E'vero la sofferenza ti fa apprezzare la vita e ti induce a dare importanza a delle cose che prima non consideravi mentre invece erano prioritarie cose più frivole. Grazie a Dio la salute mi assiste ma di sofferenze ne ho avute tante, sia psichiche che affettive, eppure dopo essermi pianta addosso un pò e aver "toccato il fondo" mi sono ritirata su e ho fatto tutto da sola, ho cambiato modo di pensare e ora anche io sento che la vita, e la qualità che tu imprimi per viverla sia l'unica cosa che conta... per il resto c'è sempre una soluzione. Grazie per questo messaggio di prima mattina che mette un freno alla frenesia e allo stess di una giornata lavorativa.

fiorelabs ha detto...

E' già cara Cinsiotta.. la vita è il dono più grande che abbiamo e dovremmo cercare di viverlo al massimo!
un basotto
fiore

Sue ha detto...

Il senso di questo post e molto intenso, ci fa riflettere, grazie Cinzia!
Ho un premio per il tuo blog, vieni a ritirarlo.
Un bacio,
Sue.

caterinette ha detto...

Non so se il dolore sia un dono del Cielo o meno, rispetto chi ha credenze diverse dalle mie.Certamente nessuno si augura di percorrere una strada dolorosa, sarebbe contro la nostra natura umana. So solo cio' che ho imparato durante i mesi di volontariato in corsia. Ricordo che un Signore, che ormai era al termine della sua sofferenza, dopo essere stato lavato ed accudito, mi ha detto: domani mi faro' trovare seduto per salutarla. Ed il giorno successivo, si è fatto trovare seduto, col pigiama fresco di bucato, nonostante tutto questo gli costasse una sofferenza immane. So che gli occhi di tutte le persone che ho incontrato li' avevano una luce speciale: ci ho trovato timore, rassegnazione, tenerezza, domande inespresse ed coraggio dei combattenti veri. Aver veduto tutti quegli sguardi e non poter piu' chiudere gli occhi....

Vania e Paolo ha detto...

Sai..quante volte solo quando si soffre ..mi ricordo che la vita è un dono...grazie Vania

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