Vidi quella vecchia fornace tanti anni fa, non ricordo nemmeno quanti…Ricordo solo che quando vi conobbi, eravate giovanissimi…Tredici anni, nel primo fiore della vita…Io, di un anno o due più vecchia di voi…Voi, due gemelli, Marco e Davide, due gocce d'acqua, difficili da distinguere…A tredici anni eravate già "grandi", più grandi dei ragazzi della vostra età…Alti, slanciati, due bei fisici, biondi, occhi verdi, un gran bel sorriso…E poi quel 47 di piede, misura per la quale non trovavate le scarpe da ciclisti e tutti vi prendevano in giro…
Ben presto la strada divenne la nostra compagna di avventure, di pedalate, di risate, ed anche fra le nostre famiglie nacque una bella amicizia…Crescevamo assieme ad altri, uniti dalla passione per questo sport, ci si ritrovava insieme tutte le domeniche e poi nei periodi di pausa agonistica, non mancavano le occasioni per una tavolata tutti insieme…La fornace intanto era sempre la, già allora chiusa, non c'era possibilità di accedervi e ciò aumentava il fascino di questo luogo così strano, così particolare, così misterioso...
In ogni gara, eravate al centro dell'attenzione, cosa inevitabile… Poi cominciarono ad arrivare le prime vittorie…Era grande la soddisfazione nel vedervi arrivare assieme a braccia alzate, senza però sapere chi fosse il vincitore dato non vi si distingueva! Cominciò così la vostra escalation nel mondo delle due ruote, eravate forti, forti davvero, ma il successo non vi aveva cambiati, eravate rimasti gli stessi che avevo conosciuti…
Marco e Davide, uniti nella nascita, nella vita, uniti nello sport, nelle vittorie…Ma ben presto la vita vi avrebbe divisi…Divisi per sempre…Un lungo rettilineo…Un cavalcavia…Un volo…Marco ci avrebbe lasciati una sera d'ottobre...
Con Marco se ne andò tutto, Davide appese la bici, abbandonò l'ambiente e pian piano ci si perse…Solo quelle due torri, continuavano a svettare, a restare ferme li, ed, ogni volta che vi passavo davanti, non potevo non pensare a voi…
Ma, poco tempo fa…Dopo tanti anni…Ti ho rivisto…Eri li, in piedi, non eri cambiato per nulla e quando i nostri occhi si son incontrati…E' bastato solo un abbraccio, non son servite le parole, le lacrime e quel forte abbraccio, dicevano tutto, e mi hai presentato Marco, tuo figlio…
Il destino ha voluto esserci amico, grazie a te, ci hanno permesso di visitare e fotografare quella fornace…In quei momenti il mio pensiero andava a Marco…Mi sembrava quasi di averlo al fianco, di sentire la sua voce, la sua presenza…Ben sapendo che lui invece, forse, chissà, mi stava guardando da lassù con il suo bellissimo e tenero sorriso, con la sua allegria e immensa voglia di vivere...
Ciao Marco...