Le rotoballe mi hanno sempre affascinata, fin da piccola, quando andavo a trovare nonna nella campagna friulana…distese di frumento giallo, i preparativi per il taglio, la festa della mietitura…ricordo che con i cuginetti si inforcavano le biciclette e si andava nei campi ed estasiasti guardavamo questi primi, enormi macchinari tagliare e formare questi enormi cerchi perfetti…ci divertivamo poi, a girarci intorno, a prenderci per mano ed abbracciarle strette strette, a volte si tentava perfino di spingerle…oppure facendo "scaletta" ci si aiutava a salirci sopra, ci si graffiava, ci si pungeva, ma ci si divertiva come matti…quando le rivedo, mi riportano il ricordo pieno di quando ero bambina, di quell'aria che profumava di frumento appena tagliato, di terra, del duro lavoro dell'uomo, ma anche di famiglia, di festa, di amicizia…
Ancora oggi mi affascinano…ferme li, immobili, perfette, gonfie di vita, si adagiano dolcemente nel tepore dei campi…e, all'alba ed al tramonto, assumono dei colori particolari, donando al paesaggio che le circonda un qualcosa di trascendentale…imballate o semplicemente lasciate sotto il sole ed un cielo di un azzurro intenso o alla pioggia, attenderanno di essere caricate e trasportate…ed il campo cambierà di aspetto, non sembrerà più lo stesso...